GIOCARE è UNA COSA SERIA

Il progetto

Titolo: Giocare è una cosa seria

Capofila: L’Arte di Amarsi Aps

Partner: SocialTime Odv, Villasanta Attiva, Auser Rete Brianza Aps

Rete di Sostegno: Nuova Artistica Monza Asd, Il Salto Asd, Sport-Org Snc, Comune di Monza, Comune di Villasanta, Easymamma Aps

Finanziato da: Bando Terzo Settore 2022 di Regione Lombardia

Descrizione Progetto:

Monza (ma non solo) ha una situazione critica per quanto riguarda i giovani, il periodo di emergenza sanitaria ha creato gravi disagi psicologici, la DAD ha creato problemi di socializzazione, aggregazione, con poche iniziative che possano permettere loro di sviluppare le proprie potenzialità e dare contenuti che li tengano lontani da dipendenze e/o dal gusto di danneggiare i beni comuni.

L’obiettivo del progetto è di dare la possibilità ai giovani coinvolti di esprimere e accrescere le proprie competenze e fornire uno sguardo moderno in tutti i processi organizzativi. I contenuti che contraddistinguono il progetto ne fanno in primis un veicolo di diffusione culturale, con un taglio quanto più possibile articolato e composito.

Da qualche tempo è in atto un processo di (ri)scoperta dell’immediatamente circostante. Nei cittadini cresce, alimentato anche da un lavoro di divulgazione svolto da più parti, l’interesse per particolarità storico-artistiche e paesaggistiche dei propri luoghi. La proposta vuole fornire strumenti adeguati per permettere una più completa e consapevole conoscenza del territorio, della sua storia e delle sue storie, e, con esse, del territorio brianzolo, attraverso approfondimenti sui tanti aspetti che lo contraddistinguono.

Migliorare la conoscenza del circostante nei giovani può contribuire a far  maturare maggiore rispetto per il proprio territorio, sviluppare senso di appartenenza ad un territorio e una comunità, e una più decisa sensibilizzazione su tematiche culturali. Una diffusione di cultura e culture che diventa spunto per far maturare una sensibilità nei giovani, e, attraverso il loro lavoro, anche nei cittadini, verso il nostro territorio e le sue emergenze di maggior significato.

Avvicinare
inoltre i giovani al mondo dell’associazionismo e del non profit, può completare un bagaglio di conoscenze sulle opportunità che il territorio offre per loro, sia dal punto di vista culturale sia sportivo. Fornire ai giovani contenuti che li aiutino non solo a sviluppare le proprie competenze e potenzialità, ma che diano loro anche contenuti per contrastare i disagi della situazione attuale. Il progetto prevede pertanto approcci multidisciplinari che spaziano dalla cultura, all’ambiente, allo sport per fornire ai giovani una conoscenza approfondita del territorio e delle realtà che interagiscono, per fornire loro opportunità di aggregazione e socializzazione anche ex-post.

Il progetto si rivolge a studenti delle scuole che hanno aderito al progetto con lettera di sostegno, in particolare: istituto Puecher, Munari, Don Milani, Preziosine per le scuole superiori di primo grado; l’istituto Hesemberger, e l’Istituto Borsa per riferimento di scuola secondaria di secondo grado, con il coinvolgimento dei professori e le famiglie degli studenti che vorranno partecipare. le attività sono molteplici e multidisciplinari. i ragazzi fruitori dei percorsi scolastici saranno protagonisti e parte attiva di processi organizzativi finalizzati alla realizzazione di eventi che avranno una ricaduta sociale sul territorio come Run For Life, la Monza Xmas Run, e la festa dello sport.

Essi stessi potranno anche animare i camp estivi organizzati per l’estate 2022 e parte 2023 presso il parco della Boscherona in ottica anche di riqualificazione territoriale.
Un’attenzione particolare sarà riservata all’accoglienza dei bambini ucraini.

Il lavoro con le scuole

Il progetto ha previsto la creazione di percorsi di facilitazione e formazione condotti attraverso l’utilizzo di tecniche espressive basate sul gioco, per aiutare gli studenti ad orientarsi nel mondo delle emozioni e della comunicazione interpersonale. Focus degli incontri è stato infatti la presa di consapevolezza dei processi emotivi e la comprensione dell’importanza dello sviluppo dell’intelligenza emotiva, come base per l’autoregolazione, la motivazione all’azione e la gestione funzionale delle relazioni sociali.

L’educazione affettiva risulta centrale per questa fascia di età, che fatica a fermarsi e a verbalizzare il proprio sentito e i propri vissuti.

In una fase, quella adolescenziale, molto intensa caratterizzata da una ridefinizione del sé, dove i ragazzi devono assumere il proprio corpo sessuale, identificarsi in un ruolo di genere, acquisire autonomia dalla famiglia, definirsi nella propria identità, riconoscendosi un valore sociale. Tematiche che sono emerse nelle varie rappresentazioni metaforiche che i ragazzi hanno fatto con l’uso dei Lego e che ha permesso loro di esprimere i propri sentimenti e vissuti, scoprendo di non essere soli in questo universo emotivo, a volte negato e nascosto per paura del giudizio.

Rabbia, Paura, Ansia risultano tra le emozioni più sentite, così come la noia che a volte conduce alla tristezza, ma allo stesso i ragazzi si caratterizzano per una forte spinta alla riuscita, al fare al mettersi in rapporto con gli i peers per i quali provano forti sentimenti di amicizia, amore e senso di appartenenza al gruppo, che diviene strumento di confronto e nascita sociale.

I processi cognitivi si caratterizzano per una tendenza a stare nel futuro, seppur vissuto generalmente come indefinito e poco chiaro, incertezza che li porta a volte a rimanere su un livello di immaginazione, di sogno.
Fermarsi e stare nel presente è una delle difficoltà principali, assieme alla gestione delle aspettative del contesto sociale e familiare e del giudizio. In taluni casi il gruppo classe diviene un forte blocco all’espressione di sé e della propria identità che emerge solo a tratti. I gruppi di lavoro, sia all’interno dello stesso gruppo classe o per istituto, hanno infatti avuto diversi livelli di coinvolgimento. In taluni casi non solo per la difficoltà a mettersi in gioco, ma anche per le capacità in termini metaforici.

In generale emerge comunque in maniera molto forte il bisogno di essere ascoltati, di potersi confrontare con i pari, ma anche con figure adulte, seppur a volte in un contesto più privato rispetto al gruppo classe.